L’asshole in italiano non è per forza un buco

Una TDM ci fa riflettere sulle numerosissime parolacce ed espressioni legate al sedere

Consigli per gli acquisti (segnalata da Gaetano)

Il turpiloquio è un’arte difficile da padroneggiare: anche se ogni cultura attinge da immaginari simili, ad esempio le parti del corpo, gli escrementi o la sfera sessuale, non è affatto scontato che la traduzione letterale di una parolaccia risulti efficace come nella lingua di partenza. Nel nostro articolo dedicato alla curiosa diffusione delle parolacce inglesi in Germania abbiamo visto che in tedesco “sei un coglione” non verrebbe percepito come un insulto, ma lo stesso vale per l’espressione “figlio di un gufo” in una lingua diversa dall’hindi. Ecco perché consigliare a una persona di “non essere un buco del culo” non sortisce lo stesso effetto dell’inglese don’t be an asshole.

Ma da cosa deriva asshole, e come si traduce? In italiano abbiamo moltissime espressioni legate alle natiche: una persona senza vergogna ha “la faccia come il culo”, mentre una che lavora sodo “si fa il culo”. In realtà, il sedere ha ispirato locuzioni più o meno volgari in ogni parte del mondo. Dato che mostrare le proprie natiche a una persona (pratica nota come mooning) è un gesto di disprezzo, dare a una persona dell’asshole significa definirla come stupida, spregevole o detestabile. Il corrispettivo più vicino in italiano è “stronzo“, che pur esprimendo un concetto diverso rimanda sempre alla stessa zona: quella dove non batte il sole.

Che poi, si fa presto a dire “buco del culo”: in italiano, questa espressione può avere diversi significati. Ad esempio indica una fortuna sfacciata (il parallelismo con la faccia ritorna, sarà un caso?), ma si usa anche in situazioni che riguardano fatica, lavoro e scontro fisico. Personalmente l’ho sentito usare anche per indicare un luogo piccolo o angusto, come una casa o una città di piccole dimensioni, un’accezione che ricorda alla lontana shithole. Ma a ben vedere, in livornese ha il significato di “carogna, brutta persona”, proprio come asshole. Insomma, le parolacce sono un mondo vasto e difficile da esplorare. E se lo è per gli esseri umani, figuriamoci per la machine translation del marketplace di Amazon.

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Scritto da

Ruben Vitiello

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Italiano a Barcellona, traduttore barbaro, amministratore della TDM.
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