2000 caratteri in cerca d’autore

Cos’hanno in comune i “character” di stampa e i “character” del teatro?

Una parola, diversi ambiti

Segnalata da Francesco del TDM Lab

No, il testo catturato qui sopra non ha a che fare con una chat di gruppo affollata. Come avrai intuito, il termine di partenza era character, corrispondente all’italiano “carattere”. Forse il software è passato da una traduzione automatica mai sottoposta a revisione, forse si tratta di una traduzione umana fatta sulla singola stringa di testo, senza un contesto che permettesse di intuire il significato corretto, fatto sta che qui la localizzazione ha fatto cilecca. E così, anziché indicare il limite massimo di lettere consentite nel messaggio, il testo sembra riferirsi a delle dramatis personae, personaggi di una qualche non meglio definita opera. In compenso, ci permette di scovare interessanti analogie fra stampa, palcoscenico e psicologia.

Dall’incisione al teatro, passando per la tipografia

“Carattere” e character derivano dal greco antico kharaktḗr, il cui primo significato era quello di “strumento per intagliare” o di “impronta, segno inciso”; un’altra accezione del termine era “tratto distintivo”, e ad essa si aggiunse il senso di “indole, personalità”. Con la nascita della stampa, la parola carattere passò a indicare i blocchetti con i segni tipografici, di cui abbiamo già parlato in relazione all’origine di upper e lower case. Sempre a proposito di tipografia, la parola “tipo” ha una storia simile. Derivante dal greco antico typos (“impronta, impressione”), fra i principali significati in italiano registra: il disegno del conio che punzona figure su una moneta, lo stile di una serie di caratteri mobili, una “categoria” e infine un “tizio” qualunque. Persone, libri o monete poco importa: stando all’etimologia, sono tutti fatti con lo stampino.

Fonte

È grazie al teatro che character acquista un nuovo significato. Le prime attestazioni risalgono alla seconda metà del Seicento, quando il termine iniziò a indicare le qualità che contraddistinguono i soggetti di una rappresentazione drammatica; da lì, il passo a indicare i soggetti stessi fu breve. L’italiano “personaggio”, invece, ha una storia dal sapore pirandelliano. Viene dal francese personnage, a sua volta derivato dal latino persona. Che significa sia “persona”, sia… “maschera di teatro”: la parola latina trae origine infatti dall’etrusco phersu, che per l’appunto indicava una maschera. In inglese, il termine persona ha conservato il significato di “immagine di sé presentata o percepita all’esterno”. Insomma, siamo quello che vogliamo mostrare.

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Scritto da

Beatrice Schembri

6 Post:

Italia, Euskadi, Inghilterra, Canada, Paesi Bassi, poi spera di fermarsi perché si è fatta una certa. Va in giro portandosi dietro la casa, tipo chiocciola, e qualche scatolone di libri. Sogna di imparare a dire "ho fame" in tutte le lingue del mondo.
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